Storico e critico letterario italiano. Compiuti gli studi a Torino come allievo
di A. Graf e di Reiner, insegnò Letteratura italiana presso le
università di Catania, Pisa e Firenze, con una parentesi tra il 1938 e il
1944, a causa delle leggi razziali. Pur formatosi secondo i principi
dell'estetica crociana, la abbandonò per un metodo basato
sull'interpretazione diretta dei testi inseriti nel loro contesto psicologico e
culturale. Ne sono un esempio i commenti alle opere di Manzoni, Boccaccio,
Tasso, Alfieri, Dante. Oltre agli studi monografici, quali
L'opera di Carlo
Porta (1909),
Alessandro Manzoni: la vita e le opere (1915-19),
Verga narratore (1923), pubblicò numerosi saggi:
Saggio
sull'Orlando furioso (1928),
Impressioni d'un lettore contemporaneo
(1928),
Studi di poesia (1938),
Elzeviri (1945),
Introduzione
ai poeti (1946). Scrisse anche una
Storia della letteratura italiana
(1933-35), destinata alle scuole, la quale esercitò una grande influenza
nel rinnovamento del gusto letterario dell'epoca (Ceva, Cuneo 1883 - Firenze
1952).